Rete Donna
Caritas Diocesana, attraverso l' Associazione San Benedetto Onlus, nell'ambito del suo servizio di accoglienza temporanea per persone in situazioni di disagio, pone un'attenzione particolare ai bisogni delle donne, sole o accompagnate dai figli minori.
Per tale ragione si è fatta promotrice di Rete Donna, un network di enti del privato sociale della Diocesi di Verona che, a diverso titolo e per vari livelli di bisogno, offrono assistenza a donne e madri in situazioni di difficoltà.
Mission di Rete Donna
L'obiettivo della Rete è creare connessioni tra strutture, servizi ed enti, al fine di affrontare in modo più efficiente il disagio femminile presente a livello locale.
I Servizi del coordinamento Rete Donna di Caritas Verona che rientrano nel coordinamento sono gli Alloggi San Benedetto e Casa Braccia Aperte.
Gli enti che fanno parte di Rete Donna sono Caritas Diocesana Veronese con Ass. San Benedetto Onlus, Centro Diocesano Aiuto Vita, A.C.I.S.J.F. Protezione della Giovane, Ass. Famiglia Canossiana Nuova Primavera Onlus e Gruppi di Volontariato Vincenziani. Ogni ente gestisce una o più strutture di accoglienza.
Due famiglie per una casa
Sulla base di una delibera regionale, ATER ha concesso due appartamenti per 15 anni a Rete Donna, affinché la Rete si facesse carico della ristrutturazione degli appartamenti - ristrutturazione avvenuta grazie all'apporto fondamentale dell'Associazione Nazionale Alpini di Verona - e della successiva destinazione degli immobili a finalità assistenziali.
La ristrutturazione è terminata nel 2018 (vedi foto lavori). L'obiettivo del progetto è alloggiare nuclei familiari in emergenza abitativa per periodi di tempo contenuti, dai 6 ai 18 mesi per supportarli in un percorso di emancipazione attraverso uno specifico progetto individualizzato. In ogni appartamento vengono inseriti due nuclei familiari, ognuno composto da una madre con figli minori.
L'idea della coabitazione è nata dalle dimensioni degli appartamenti, che sono piuttosto grandi. Il progetto ha inoltre sempre considerato il co-housing come un'opportunità, sia in termini di risparmio economico, ma anche per l'adozione e la promozione di stili di vita più sostenibili. Infine, il fatto di vivere insieme permette alle due famiglie di attivare, potenzialmente, dei processi di auto mutuo aiuto che non sono da dare per scontati ma che, come abbiamo sperimentato, possono essere facilitati dalla presenza di operatori e volontari.
Le prime accoglienze sono partite a dicembre 2018 e in tutto sono state accolte 4 donne accompagnate da 6 figli minori in tutto. Ad oggi due donne sono in uscita dagli appartamenti perché hanno trovato una sistemazione stabile fuori dagli appartamenti.